Dopo la tempesta…l’intesa pratica tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron – EURACTIV.fr

Dopo un inizio burrascoso tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron, le relazioni franco-italiane sembrano essere sulla via del riscaldamento, grazie alla stessa questione dell’immigrazione che le ha danneggiate.

“Accordo di ragione”Lo storico Mark Lazar riassume per l’AFP. “Ci sono differenze politiche fondamentali tra loro, ma al momento i due governi stanno cercando di dimostrare che stanno lavorando fianco a fianco”. Di fronte a sfide comuni, un anno dopo, poco dopo l’insediamento di Giorgia Meloni.

Ma non è iniziato sotto i migliori auspici: quello dei rapporti tra il presidente del Consiglio italiano, a capo di una coalizione di ultraconservatori, e il presidente francese, che si dichiara apertamente sostenitore di un’Europa progressista.

Una volta che la Meloni ha vinto le elezioni legislative nel settembre 2022, l’asse Roma-Parigi che era stato rafforzato sotto Mario Draghi si è nuovamente indebolito.

Il primo ministro francese Elizabeth Bourne aveva messo in guardia l’Italia sulla necessità di “rispettare” i diritti umani e il diritto all’aborto in Italia. Uno schiaffo in faccia alla nuova maggioranza

A novembre, come promesso dalla Meloni “bloccare” Dopo lo sbarco dei migranti, l’Italia ha scatenato una crisi diplomatica rifiutandosi di accogliere la nave umanitaria Ocean Viking con 230 persone a bordo.

La Francia gli ha permesso l’attracco denunciando il comportamento “inaccettabile” di Roma.

La primavera successiva, il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin riaccese la miccia condannando Giorgia Meloni. “Incapace di risolvere i problemi di immigrazione per i quali è stata eletta”..

In Italia le reazioni politiche furono violente. Ma i due leader hanno presto deciso di dialogare tra loro, provocando un aumento del numero di chiamate e incontri bilaterali, come è accaduto al vertice del G7 di maggio in Giappone.

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Per ironia della sorte, è proprio la questione scottante dell’immigrazione a fare giustizia nelle ultime settimane: a metà settembre, nell’arco di tre giorni, sull’isola di Lampedusa sono arrivati ​​8.500 migranti.

L’isola, che dista meno di 150 chilometri dalla costa tunisina, rappresenta una delle prime tappe per i migranti che attraversano il Mediterraneo nella speranza di raggiungere l’Europa.

Giorgia Meloni porta sull’isola Ursula von der Leyen e annuncia un piano di aiuti d’emergenza. A Parigi i toni sono più concilianti: la richiesta di aiuto della Meloni all’Unione Europea è una manna dal cielo.

“Non possiamo lasciare soli gli italiani”“, si appella Emmanuel Macron.

Stesso cambio di passo tra gli italiani.

Il capo della diplomazia italiana, Antonio Tajani, in viaggio lunedì sera (25 settembre) a Parigi, ha espresso la sua soddisfazione per la “solidarietà” francese.

Secondo alcuni analisti, Bruxelles e Parigi vogliono usare i loro aiuti all’Italia come leva per la Meloni per fare pressione sui suoi alleati sovrani, Ungheria e Polonia, per accelerare la riforma del Patto di asilo e migrazione.

Germania, un nuovo nemico?

Le critiche italiane si concentrano ora sulla Germania, accusata di non accettare temporaneamente gli immigrati residenti in Italia, dopo che la stessa Roma ha sospeso le norme europee che regolano la distribuzione degli immigrati. Roma critica anche Berlino per aver finanziato organizzazioni non governative che aiutano i migranti nel suo Paese.

Per il quotidiano di centrosinistra La Repubblica la Meloni ci prova sfidando la Germania “Costruisci un nemico” Per valorizzare al meglio la sua volontà di riavvicinamento a Bruxelles e Parigi.

Il disgelo franco-italiano deve molto al calendario: Meloni e Macron vogliono dimostrare di poter trovare soluzioni in vista delle elezioni europee del 2024.

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Nonostante i loro avversari nel parlamento di Strasburgo, intendono emergere come leader pragmatici, al di sopra della mischia, di fronte ai facinorosi, basati sull’estrema destra, Matteo Salvini e Marine Le Pen, sostenitori della linea dura, nazionalisti e nazionalisti limitare l’immigrazione.

La Lega anti-migranti di Salvini è un membro della coalizione di governo della Meloni, ed è lui stesso uno dei due vice primi ministri, insieme ad Antonio Tajani.

Ma la Lega appartiene al Raggruppamento Nazionale di Strasburgo nel gruppo Identità e Democrazia, mentre Fratelli d’Italia della Meloni appartiene ai Conservatori e Riformisti europei.

Al di là della questione migratoria, Italia e Francia condividono una strategia di sostegno all’Ucraina. Difendono anche, con la Spagna e contro la Germania e i paesi cosiddetti “frugali”, la stessa linea del Patto di stabilità.

Ciò non vuol dire che non ci siano altre zone di attrito, ad esempio in Africa, dove si trova l’Italia “Vuole mettere piede nella porta.” Approfittando della marea francese, osserva Marc Lazar. “Addio, francesi.”Lo scrive martedì il quotidiano La Stampa di Torino.

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